E’ un mese! E’ già un mese da quando è nato il piccolo Mattia, mio figlio! Mentre lo scrivo mi suona ancora così strano: io mamma? Eppure ora mi guardo allo specchio e mi vedo diversa, non nell’aspetto ma nell’atteggiamento. C’è qualcosa di diverso nei miei occhi, una consapevolezza nuova che addolcisce i lineamenti e accende lo sguardo. Ieri sera un amico che non vedevo da un po’ di tempo mi ha detto che mi trova “più umana”. Questo mi ha fatto riflettere…addirittura “più umana”? Che impressione davo prima? Davvero il “sergente” che dice mio marito? Davvero sembravo una donna inflessibile, quasi robotica? Intransigente e rompiscatole? Sto vivendo un periodo “strano”, sicuramente unico! Fino a qualche mese fa programmavo tutto e riuscivo a fare tutto quello che mi prefiggevo, la mia vita era abbastanza regolare e, sicuramente, organizzata. Avevo consapevolezza del passato, vivevo il presente e pianificavo il futuro. Oggi riesco a pensare solo al presente, come se il passato fosse stato cristallizzato in un solo attimo vissuto senza Mattia e come se il futuro fosse ancora tanto lontano. Il tempo presente sembra così “lungo”, forse anche a causa della stanchezza fisica dovuta alla mancanza di sonno ma, soprattutto, perché vivo intensamente ogni attimo della giornata. Oggi non è uguale a ieri, Mattia cambia ogni giorno e ogni giorno impariamo a conoscerci un po’ di più. Non so cosa succederà domani e non mi importa…sarà una scoperta! Lo guarderei per ore, quando dorme e quando è sveglio; ancora interagisce poco ma quando aggancia il mio sguardo mi apre il cuore e cancella, in un sol colpo, stanchezza e preoccupazioni.
Vorrei essere una brava mamma, certo mi impegnerò perché lui possa crescere sentendomi vicina “ma non troppo”, presente “ma non troppo”, severa “ma non troppo”, generosa “ma non troppo”, complice “ma non troppo”… E quel “ma non troppo” che non ti insegna nessuno credo possa solo essere il frutto di un intimo equilibrio che creeremo e manterremo, qualche volta con fatica, in famiglia. Dicevo che è già un mese che io e Mattia ci siamo presentati, la consapevolezza della sua presenza si è rafforzata man mano, i primi giorni pensavo quasi che “fosse in prestito”…mi davo da fare, certo, tra poppate, pannolini, coccole e ninne nanna ma non riuscivo a chiamarmi “mamma”, anzi quasi mi infastidiva l’idea che quell’esserino dipendeva totalmente da me, la sola idea mi faceva sentire costretta in un ruolo a cui forse non si è mai veramente pronti e preparati. Ma poi l’amore per lui è cresciuto di giorno in giorno e mi ha coinvolto e questo coinvolgimento mi disarma ma mi rende felice! Essere mamma è diventata una sorpresa continua, una scoperta quotidiana.
Con lui non serve più tanta razionalità, devo, invece, riattivare quella parte del mio cervello che forse con gli studi, con gli anni e le esperienze della vita si è un po’ “atrofizzata”, la creatività dell’amore!